La Chiesa Matrice di San Marco Evangelista custodisce la pregevole statua del Patrono di Agnone: San Cristanziano. Il suo culto fu portato nella nostra cittadina da mercanti ascolani , unitamente a quello di Sant’Emidio. La costruzione della stessa risale a 1114 per volontà del Conte Odorisio Borrello e dal figlio Gualterio. All’interno altari barocchi e statue lignee del XV e XVI secolo fanno da pregevole corona ad un ostensorio di argento dorato opera del XV secolo di probabile fattura di un orafo locale Giovanni da Agnone allievo di Nicola da Guardiagrele. Un vastissimo incendio nella notte di Natale del 1610 ne distrusse l’interno, poche cose si salvarono e quella che era un tempo una chiesa a tre navate, fu ricostruita con navata unica. Nella ricostruzione fu traslato anche l’ingresso principale della stessa al lato opposto, attiguo al campanile. Particolare attenzione va rivolta all’altare di Sant’Anna (26 luglio), a lei dedicato e realizzato nel 1805 in quanto, per Sua intercessione, nello stesso anno, Agnone non subì alcun danno dal devastante terremoto che distrusse diversi paesi del circondario.
CURIOSITA’: “La lazzara di san Diodato” (Il maggiolino di San Diodato). Sarà per la presenza di Sant’Emidio (patrono contro i terremoti) e del Suo allievo San Cristanziano
( protettore contro calamità di ogni genere e, soprattutto, protettore della Città) , Agnone , caso strano nella storia italiana, pur trovandosi in un territorio altamente sismico, non ha mai subito danni gravissimi nei terremoti che si sono avvicendati nei secoli e negli anni passati. Nella chiesa matrice di San Marco, proprio sotto l’artistico altare della Madonna delle Grazie, una “ piccola sentinella” di un colore verde metallico, nel caso in cui si avvicinasse un terremoto, avvertiva la Città. Nel teca posta sotto l’artistico altare della Madonna delle Grazie, sono conservati i resti di San Diodato, avvolti in una delicata armatura di filigrana in argento dorato. All’interno di questa teca vi sono anche delle rose di seta sulle quali “abita” un maggiolino. Si, proprio un maggiolino. Secondo la tradizione popolare, non appena si stava per avvicinare un evento tellurico, l’animaletto si spostava su di un’altra rosa. Al sagrestano ed ai bambini era affidato questo “ controllo” e, nel caso, tutti i fedeli si recavano a pregare presso la Chiesa di Sant’Emidio a pregare con tanto fervore da scongiurare l’evento. Ormai nessuno più controlla gli spostamenti del maggiolino…ma sarebbe il caso di ripristinare la tradizione?
Informazioni aggiuntive
Largo Carlo Alberto (Rione di San Marco).
La Chiesa Matrice di San Marco di solito è visitabile nella maggior parte dell’anno. Tempo di visita un’ora.