Sul Monte Miglio era situato l’abitato, Volana, distrutto nel 459 a.C. da Spurio Carvillo, console romano. Anche le fortificazioni ancora evidenti, parlano della presenza sannitica alle falde del Monte citato. Il nome di questo bellissimo paese è composto dal nome dello scomparso cenobio benedettino intitolato a San Pietro (edificato intorno all’ XI secolo d.C.) e, come detto, dal nome dall’antica città Volana. Situato a margine del Tratturo Celano-Foggia, fu distrutto completamente nelle fase finali della Seconda Guerra Mondiale. Anche se la maggior parte degli edifici risulta di nuova costruzione, San Pietro Avellana è un luogo gradevolissimo allo sguardo anche per la presenza di fitti e lussureggianti boschi, tra cui la Pineta; lo caratterizzano inoltre una fauna ricchissima e variegata, abbondanti sorgenti ed aria incontaminata. Per questi motivi, San Pietro Avellana è stato dichiarato Sito di Interesse Comunitario (S.I.C.)
La “Pineta” è un bosco coperto dalla varietà del Pino nero. La sua estensione di 70 ettari ne fa uno dei più vasti dell’Italia Meridionale.
San Pietro Avellana fa parte dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, che promuove particolari appuntamenti nel corso dell’anno dedicati a questo pregiatissimo tubero: nella seconda domenica di agosto, tartufo estivo, ed al primo di novembre per quello bianco.
Il Museo della Civiltà Contadina e del Costume d’Epoca saprà accompagnarvi ulteriormente nella storia di questo magico luogo.