Della storia di questo Comune, che si affaccia sull’ampia vallata attraversata dal fiume Trigno e dal fiume Verrino, poco o nulla si sa. Il Palazzo Ducale, sede della Biblioteca Comunale e luogo di incontri a carattere culturale, risale al XV secolo circa, ed è appartenuto alla famiglia Petra. All’interno della Chiesa di Santa Vittoria, che sovrasta l’abitato, si possono ammirare, oltre che statue di santi attribuite allo scultore napoletano Colombo ed il battistero, anche lo splendido organo di fine settecento donato da Francesco D’Onofrio, prestigioso componente della famiglia di maestri organai originari di Poggio Sannita.
L’originario nome di questo paese era Caccavone. Una delibera del Comune, ai primi del 1900, risultando questo nome poco “consono”, lo sostituì con Vinoli. Sempre lo stesso Consiglio Comunale, di lì a poco, pensando alla circostanza che il luogo si trovava nel territorio dell’antico Sannio, decise di chiamarlo Poggio Sannita. Poggio Sannita, per la qualità del suo olio di oliva, si annovera tra le Città dell’Olio.