Fondato in età normanna, il suo nome appare in diverse forme. Nel XIII secolo risulta denominato Pescolo Pignataro, più tardi, nei Regesti Angioini, Pesclum (anno 1315). La parola Pesco indicherebbe la roccia a ridosso della quale è posizionato l’abitato, mentre per Pignataro l’etimologia sarebbe incerta. Potrebbe trattarsi di una famiglia nobiliare del posto o riferirsi ad attività di produzione di terraglie. Distrutto interamente durante l’ultima guerra, conserva una parte antica, un tempo accessibile da due porte. Di queste, una è completamente distrutta, l’altra, ancora in parte conservata, permette di accedere anche alla Chiesa di San Bartolomeo Apostolo. Scavato parzialmente nella roccia, l’Eremo di San Luca saprà rapirvi per la bellezza del sito, incastonato tra il bosco ed un panoramico strapiombo sulla vallata del Sangro!
Pescopennataro è famosa per i suoi scalpellini, che hanno prodotto lavori non solo nell’alto Molise; è conosciuto infatti come “Il Paese della pietra”, ed è possibile approfondire la conoscenza di questa antica tradizione con un’attenta visita al Museo della Pietra.
è una stazione sciistica con piste di fondo, ma ha anche impianti sportivi per soddisfare ogni esigenza.
Le sorgenti di Rio Verde, oltre a regalare ottima acqua, sono un’area di verde attrezzato per fantastici picnic nel bosco.